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- » Le abbazie e i castelli
Abbazie, castelli, ville, cascine sono l'eredità storica della Bassa milanese. Se ne trovano ovunque e hanno tutti un profondo legame con il circostante territorio. Le grandi abbazie di Chiaravalle, Mirasole e Viboldone furono le prime, nel Medioevo, a bonificare le campagne e a introdurre nuove colture. I castelli della Bassa milanese (Rinasco, Tolcinasco, Peschiera Borromeo, Rocca Brivio, Melegnano) servirono ai Visconti, signori di Milano, per difendere le città e minacciare la vicina Pavia. Le ville, risalenti al Sei - Settecento soprattutto, furono la residenza prediletta della nobiltà milanese cui in passato apparteneva gran parte di queste terre. Le cascine, infine, erano i luoghi della roduzione, un tempo abitate da decine di famiglie contadine quasi in forma di paese. Le più belle da vedere sono a Conigo, vicino a Noviglio, e a Monluè. Non mancano comunque lembi di natura protetta nel parco. Per esempio: le sorgenti della Muzzetta, vicino Rodano; alcuni fontanili, come il Fontanile Nuovo nei pressi di Bareggio; le riserve naturali, come l'Oasi di Lacchiarella, e i boschi di Cusago e di Vanzago.
Con l'affermarsi dell'età comunale molte terre furono acquistate e bonificate dai Trivulzio, i quali, giunti da Milano con le loro ricchezze economiche, realizzarono parte di quella grande opera di canalizzazione delle acque che caratterizza la "bassa lombarda". Nel XIII secolo fu iniziata la costruzione del cosiddetto "Castello di Locate" un'opera progettata come corte rustica per amministrare le terre del contado. Oggi l'edificio, frazionato in varie proprietà private, versa in difficili condizioni per le continue manomissioni e trasformazioni; con grande difficoltà è possibile leggerne la struttura e le funzioni del passato.
Un imponente salone elicoidale, oggi perduto, permetteva di accedere dal fronte verso la piazza al piano nobile, ove una lunga scia di sale con camini in marmo e pavimenti in legno pregiato precedevano lo studio privato della Principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871). Ella, a differenza dei suoi antenati, non considerò il Castello di Locate di Triulzi come uno dei tanti possedimenti, ma vi abitò per realizzare un'opera profondamente intrisa di quei caratteri sociali che precorrevano i tempi e che tanto vennero avversati da contemporanei illustri.